Digitalizzazione PMI: l’Italia tra luci e ombre

Nel panorama digitale italiano, le piccole e medie imprese (PMI) faticano a tenere il passo. Se da un lato il 60,7% di loro ha raggiunto un livello base di digitalizzazione, dall’altro, questo dato si scontra con la media UE del 57,7%, evidenziando un divario che desta preoccupazione.

Il vero problema emerge quando si entra nel dettaglio delle competenze specialistiche e complesse. Le PMI arrancano rispetto alle grandi imprese, soprattutto nell’utilizzo di strumenti come l’analisi dei dati (25,7% contro il 74,1%) e dei software gestionali (ERP e CRM), dove il divario si allarga ulteriormente (41,4% contro 85,0%). Anche i social media (almeno 2) e il cloud computing sofisticato vedono le PMI soccombere al confronto con le grandi aziende (rispettivamente 28,0% contro 55,0% e 54,6% contro 80,1%).

La causa principale di questo ritardo? La mancanza di competenze specialistiche. Ben il 55,1% delle PMI che ha preso in considerazione l’utilizzo dell’intelligenza artificiale ha dovuto rinunciare per la carenza di personale qualificato. Un ostacolo non da poco, se si considera che l’intelligenza artificiale potrebbe rappresentare una chiave di volta per aumentare l’efficienza, la produttività e la competitività delle aziende.

A complicare ulteriormente la situazione, una connettività limitata. Solo il 13,2% delle PMI italiane dispone di una connessione internet a 1 Giga, un fattore che frena notevolmente l’adozione di tecnologie avanzate e la fruizione di servizi digitali.

Ma non è tutto buio. Se da un lato il quadro generale desta preoccupazione, dall’altro, alcune aree offrono spunti di ottimismo. Il cloud computing, ad esempio, si presenta come un’opportunità da cogliere al volo: il 61,4% delle PMI lo utilizza già, e il potenziale per l’adozione di servizi sofisticati è ancora più alto.

Anche le vendite online rappresentano un terreno fertile per la crescita. Nonostante solo il 13,5% delle PMI le abbia implementate, il potenziale, soprattutto per il B2C, è enorme.

L’Unione Europea ha fissato un obiettivo ambizioso: entro il 2030, il 90% delle PMI dovrà raggiungere un livello base di digitalizzazione. Un traguardo sfidante, ma non impossibile.

Cosa possono fare le PMI per colmare il divario e cavalcare l’onda della digitalizzazione?

  • Investire nella formazione del personale, per acquisire le competenze digitali necessarie per utilizzare al meglio le tecnologie disponibili.
  • Adottare soluzioni tecnologiche semplici e accessibili, adatte alle proprie esigenze e al proprio budget.
  • Richiedere assistenza e finanziamenti per la digitalizzazione, messi a disposizione da enti pubblici e privati.
  • Collaborare con altre PMI e con il governo per condividere esperienze e buone pratiche.

La digitalizzazione non è più un’opzione, ma una necessità. Per le PMI italiane, rappresenta l’unica via per rimanere competitive sul mercato globale e garantirsi un futuro prospero.

Insieme, possiamo cogliere le opportunità offerte dalle tecnologie digitali e costruire un futuro più digitale per l’Italia.

Fonti: