Industria 4.0: successo o perdita?

La Storia si è fatta portavoce di numerose rivoluzioni, differenti tra loro e con le più variegate caratteristiche. Senza dubbio possiamo dire che il XXI secolo è quello della rivoluzione digitale, che ha come protagonista l’industria 4.0. Successivo, quindi, al XX, che ha visto il preponderante sviluppo dell’elettronica e dell’informatica, il secolo attuale si contraddistingue per una produzione industriale completamente automatizzata. L’industria 4.0. porta con sè una serie di cambiamenti nei modi di produzione e nei rapporti professionali.  In primis va considerato l’utilizzo dei dati come strumento che, in seguito a tutti gli studi, come gli analytics, può essere utilizzato come informazione da trasmettere per l’interazione “uomo-macchina”. La produzione di beni e servizi è, quindi, data dal passaggio tra le macchine e i robot “istruiti” e la conseguente realizzazione dei beni. Un passaggio sempre maggiore, quindi, dalle persone alle macchine. Un cambiamento che la Legge di bilancio 2017 vuole favorire, prevedendo una serie di finanziamenti e agevolazioni per le spese in macchinari, attrezzature e software. La legge di bilancio, che è entrata in vigore dal primo gennaio del 2017, sblocca i superammortamenti del 140% per l’acquisto di beni strumentali e, ancora, quelli del 250% per gli investimenti in innovazione. A partire dal 2017 le aziende potranno acquistare macchinari e attrezzature 4.0, nell’ambito di investimenti hi-tech su big data, cloud, ultrabroadband, robotica industriale, manifattura digitale e sicurezza IT, accedendo agli sgravi fiscali. Tra quest’ultimi rientrano sistemi, piattaforme e applicazioni per la progettazione, definizione/qualificazione delle prestazioni e produzione di manufatti in materiali non convenzionali o ad alte prestazioni, software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la progettazione e ri-progettazione dei sistemi. Le novità non finiscono qui: parliamo dell’aumento del 30% delle detrazioni fiscali già in vigore per chi investe in PMI innovative e startup e, ancora, di un aumento al 50% del credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo. Va considerato, però, secondo quanto sottolineato dal Centro Studi Confindustria, che la modernizzazione e la trasformazione tecnologica del sistema produttivo saranno efficaci solo se, alla Legge di bilancio, saranno affiancate altre disposizioni del Piano Industria 4.0. Il centro si riferisce, nello specifico, alla formazione del capitale umano e alla creazione di una vera rete per l’innovazione che rappresenti un ponte tra la ricerca e il mercato. Per molti significa precisione e produttività, per altri, senza mezzi termini, perdita di posti di lavoro.